Montag, 30. Juli 2007

Il sofisma di padre Muraro

In un articolo all'interno del settimanale cattolico "Famiglia cristiana" risalente a più di un anno fa (purtroppo all'epoca ho ritagliato l'articolo dimenticando di annotare anno e numero: pardon!) e intitolato "Nessuna rottura, si parla solo di casi particolari", il teologo Muraro commenta una discussa intervista al cardinale Martini a causa della quale egli sarebbe stato malinterpretato da alcuni giornalisti che gli hanno immediatamente attribuito un'apertura anti-ecclesiastica in materia di profilattici, procreazione assistita ecc.. Ironico è il fatto che il teologo, per difendere e riabilitare il cardinale Martini agli occhi intransigenti e conservatori del lettore di FC, accusa i giornalisti di essere caduti nel sofisma della generalizzazione del particolare, salvo poi cadere nel corso della sua argomentazione nella non meno insidiosa fallacia della falsa analogia. Cito interamente l'argomento, per correttezza: "Il cardinale Martini non apre alla contraccezione, ma ribadisce il principio-dovere di difendersi da chi è portatore di aids; non apre alla procreazione assistita, ma ricorda che si rimedia all'errore di aver procreato e congelato degli embrioni con l'adozione anche da parte di persone singoleecc. Più che la scelta del minor male è la scelta del maggior bene in quella situazione. Per salvarmi posso aggrapparmi anche a lame taglienti, ma resta il principio che non è bene creare situazioni in cui per sopravvivere bisogna ferirsi".
Padre Giordano Muraro paragona dunque il rapporto sessuale con una persona sieropositiva ad una situazione in cui, presumibilmente, qualcuno si trovi in un pericolo di morte, o comunque abbastanza serio da essere costretti ad aggrapparsi a lame taglienti. E queste corrisponderebbero per l'appunto, secondo la sua analogia, ad un preservativo. È chiaro che l'analogia viene estesa in modo indebito a proprietà non condivise tra il preservativo e le lame taglienti! Un chiaro caso di strumento retorico usato in modo improprio, forzato, esagerato. Tale strumentalizzazione è riconducibile al rifiuto categorico, ma scientificamente inargomentabile da parte della Chiesa di legittimare pubblicamente ed incondizionatamente l'utilizzo del preservativo. Si tratta di una cecità gravissima da parte di un'istituzione che gode (ahimè) di tale ascolto e impatto mediatico a livello internazionale nei confronti di dati di fatto empirici sia biologici che sociologici: emancipazione e precocità sessuale, desiderio sessuale senza volontà di procreazione, diffusione endemica del virus HIV, inefficacia dell'invito alla castità!