I quesiti che mi pongo sono questi: è lo sport ad essere al servizio del nostro benessere o siamo forse noi, il nostro equilibrio psico-fisico, ad essere sacrificato in nome dello sport (come eufemismo per "fabbrica di record")? E ancora: siamo dunque una società di PRIMI? Certo che no. Chi può dunque diventare PRIMO? E perchè mai dovremmo tutti abbandonare l'idea di essere noi stessi per inseguire il sogno di essere PRIMI?
Emerge un'opposizione di tipo primo/non-primo, dove “non-primo” risulta connotato negativamente, mentre solo “primo” è associato a un'idea di autorealizzazione, successo, ovvero a un VALORE positivo.
Rimando in ogni caso ai posts sopra menzionati (in cui ho cercato di dare delle risposte) per maggior chiarezza su ciò che intendo.
Emerge un'opposizione di tipo primo/non-primo, dove “non-primo” risulta connotato negativamente, mentre solo “primo” è associato a un'idea di autorealizzazione, successo, ovvero a un VALORE positivo.
Rimando in ogni caso ai posts sopra menzionati (in cui ho cercato di dare delle risposte) per maggior chiarezza su ciò che intendo.
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