Montag, 12. November 2007

reset record


Poveri sportivi professionisti. Non possono più esprimere la loro passione incondizionata per lo sport. Perchè non interessa a nessuno. Loro devono intrattenere, offrire un’occasione di amusement, entertainement; devono stupire con le loro prestazioni. Le loro performances non possono apparire più umane o più ordinarie di quelle di Neo nel film „The Matrix“ o di altri supereroi dei film di science fiction. Il pubblico è viziato. È stato addestrato. La gente vuole essere colpita, rimanere a bocca aperta, ha bisogno di essere animata da shock adrenalinici. La gente paga per questo. Alla gente non piace rimanere delusa dai propri eroi, dai propri miti. Bisogna offrire alla gente l’appagamento meritato, costi quel che costi. Droga? Doping? Nessun problema. La via, lo sport, la vita sono stati sacrificati; solo il fine, il risultato è importante, molto importante.
E fu così che lo sportivo diventò un superuomo (chimico) e lo sport (nel suo senso originario) superfluo. Record superumani, prodotti artificialmente, sono tutto ciò che è rimasto, a parte esseri umani dopati, alienati, dalla salute compromessa. Ma tutti quei soldi, il pubblico soddisfatto sono, dopotutto, la cosa fondamentale…Naturalmente bisogna essere molto cauti: non è affatto bello scoprire che non è vero che Superman sa volare, bensì che ci porta con sé nei suoi trip da LSD.
Lo sport come la pratica di un’attività fisica aveva anticamente un alto valore intrinseco. Esso era al servizio dell'uomo e del raggiungimento del suo benessere psico-fisico.
Tale funzione fondamentale è stata dimenticata e il concetto di "sport" è diventato un alibi. I superuomini vivono per scopi sempre nuovi, per risultati sempre ulteriori a se stessi e la via per raggiungerli viene spianata artificialmente, svuotata di significato. Ma la vita umana È questa via dimenticata. Essa consiste in un tempo determinato tra due estremità, la nascita e la morte. L’individuo deve isolarsi dalla logica della fama e della gloria, dell’arrivismo, del guadagno e della concorrenza. Il singolo uomo è solo di fronte alle sue possibilità esistenziali, prima fra tutte la possibilità della sua morte: nel prendere coscienza dell’insuperabilità di questo evento sarà in grado di ri-conoscersi, di riconquistare il suo tempo tra gli imperativi anonimi e senza tempo della massa, egli non sarà più “tutti gli altri”. L’uomo ogni tanto ha bisogno di essere ricordato della propria finitezza costitutiva, e di non essere un eroe immortale che emerge dalla natura e ne spezza i vincoli.
Le persone devono essere educate ad apprezzare il vero sport e a distinguerlo dallo special effects entertainement, dai prodotti eccitanti e surreali della fabbrica hollywoodiana. Bisogna avere il coraggio di additare i record attuali come disumani e di rifiutarli di conseguenza. Una tabula rasa al loro posto è forse l’unica possibilità di porre un freno ad un circolo vizioso malato e fuori controllo.

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