Famiglia Cristiana n. 45/2007, pagina 13: questa volta Giordano Muraro si scaglia contro Piergiorgio Odifreddi, ateo di ferro, per il suo maldestro tentativo di dimostrare l'infondatezza dell'origine divina delle stimmate di Padre Pio in occasione di una discussione a Porta a porta.
Muraro si sarebbe aspettato "qualcosa di più serio" dal professore di logica matematica, che sarebbe invede caduto nel sofisma dell'ignoratio elenchi, non essendo riuscito a dare una spiegazione scientifica soddisfacente delle stimmate e finendo per arrampicarsi sugli specchi in modo scandaloso. Fin qui non sono in disaccordo con Muraro, gli argomenti da lui apportati a sostegno della sua accusa di fallacia filano (seppur con una riserva: chi come la sottoscritta non ha visto la puntata in questione deve fidarsi della ricostruzione di Muraro) e per quanto mi riguarda potrei mettere il dito nella piaga e affermare che Odifreddi si conferma poco serio. Infatti il suo libro "Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)", in cui svela incongruenze logiche e infondatezze storiche contenute nell'antico e nel nuovo testamento per giustificare l'affermazione-invito espressa nel titolo, infanga il tentativo dei veri "illuminati" di tenere distinte questioni fideistiche e questioni scientifiche. Odifreddi si dimostra uno pseudo-intellettuale che vende le sue tesi pseudo-scientifiche a degli sprovveduti aspiranti (pseudo)intellettuali i quali dopo aver letto il suo libro predicheranno in giro per il mondo che non si può credere in dio perchè è impossibile che un uomo (Gesù) abbia compiuto miracoli ecc. ecc. Penso che ciò comprometta l'attività, sicuramente "più seria" oltre che legittima, delle persone che lottano contro la chiesa cattolica romana tenendo ben distinti l'istituzione (come apparato politico propagandistico che impone indebitamente dei precetti come universalmente validi) e ciò che è scritto nella bibbia (come fondamento di una dimensione spirituale personale e dunque fatto privato). In ogni caso, l'ignoranza di Odifreddi intorno a stimmate e miracoli, che porta il professore ad accostare padre Pio a Vanna Marchi, fa evidentemente perdere il lume della ragione a Giordano Muraro. Solitamente padrone impeccabile di strumenti retorici e argomentazione corretta, egli afferma in conclusione che la performance odifreddiana "dimostra che per gli atei la non esistenza di Dio è un dogma al quale sacrificano la logica e la stessa ragione". Dunque, secondo Muraro, se Odifreddi è un ateo e per lui la non esistenza di dio è un dogma, allora necessariamente tutti gli atei hanno lo stesso dogma. Si tratta naturalmente di un'induzione indebita, e basta un solo esempio contrario per demolirne la validità: io, ad esempio, sono atea, ma non ho il dogma della non esistenza di dio. Infatti, così come non mi piace il dogma dell'esistenza di dio, poichè non si può dimostrarla scientificamente (e se ci credo non posso imporla agli altri), così mi guardo bene dall'affermare che dio non esiste, poichè altrettanto indimostrabile. Se Muraro avesse contato fino a tre prima di trarre conclusioni impulsivamente, non avrebbe trascurato di concludere con una distinzione tra atei "odifreddiani" e atei "più seri"
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